Lucrezia Lante della Rovere si apre e svela alcuni momenti salienti della sua relazione con Luca Barbareschi
Lucrezia Lante della Rovere si è aperta davanti alle telecamere di La Volta Buona, il talk show pomeridiano di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, ripercorrendo le tappe più delicate della sua vita: dalla maternità al rapporto con la madre Marina Ripa di Meana, fino ai grandi amori che hanno segnato il suo percorso.
Parlando del suo ruolo di madre, l’attrice ha sottolineato l’importanza di lasciare ai figli la possibilità di crescere in autonomia: “Ho lasciato che i miei figli seguissero la propria strada, non devono essere protetti dalla mattina alla sera; bisogna anche renderli responsabili..”, ha dichiarato con fermezza.
Il rapporto complesso con Marina Ripa di Meana
Non poteva mancare il ricordo di sua madre, la celebre Marina Ripa di Meana, figura eccentrica e controversa della mondanità italiana: “Con lei ho litigato molto, abbiamo avuto conflitti e sofferto tanto. È stato un rapporto difficile ma mi ha insegnato ad essere libera. Era stravagante, diversa, appunto libera… Oggi mi sento orgogliosa di essere sua figlia”.
L’amore travolgente con Luca Barbareschi
Con altrettanta sincerità, Lucrezia ha raccontato la relazione con Luca Barbareschi, vissuta negli anni passati con passione e turbolenza: “A quell’età, quando ti innamori così, è qualcosa di travolgente che forse non ti ricapita più nella vita. Non è stata una scappatella, ma una storia intensa con tanto dolore, perché era difficile gestire le nostre vite. Io avevo due figlie, sua moglie aspettava un bambino… diciamo che l’abbiamo combinata grossa”.
Un sentimento che l’ha segnata profondamente, tanto che in un suo libro ha sentito il bisogno di chiedere scusa a chi è stato coinvolto: “Oggi avrei un’attenzione diversa, non sarei così spietata“.
Infine, l’attrice ha accennato alla relazione finita con Giovanni Malagò, presidente del CONI, mantenendo il suo tono ironico: “Non penso faccia parte del suo modo di esprimersi», ha detto sorridendo riguardo alle interviste dell’epoca, per poi aggiungere con una battuta: «Diciamo che non c’era trippa per gatti”.
Una confessione a cuore aperto, che mostra una Lucrezia Lante della Rovere intensa, consapevole e pronta a raccontarsi senza maschere.