Il dramma di Nadia Bengala e l’appello alla figlia scomparsa nella dipendenza

Nadia Bengala, la lettera alla figlia

Nadia Bengala lancia un appello disperato alla figlia Diana, travolta dalla droga e scomparsa da mesi. La lettera pubblicata su DiPiù

Nadia Bengala, storica Miss Italia 1988 e volto amatissimo della TV, ha deciso di rompere il silenzio e mettere nero su bianco il dolore più grande della sua vita: la scomparsa emotiva e fisica della figlia Diana, 29 anni, da tempo in lotta con la dipendenza dalla droga. Sulle pagine di DiPiù, l’ex reginetta ha pubblicato una lettera carica di disperazione, speranza e paura. Un vero grido d’aiuto rivolto alla sua bambina, oggi donna fragile e lontana.

Le sue parole

“Diana, figlia mia, la droga ti ha allontanato da me. Ti prego, fatti sentire“, scrive con l’anima in pezzi. Un rapporto spezzato dalle dipendenze: “Hai tagliato i ponti con me”. Al centro della lettera c’è il dolore di una madre che non sa più dove si trovi la figlia, né se sia al sicuro. “Non so dove sei, chi frequenti, se stai bene o male. Hai cambiato numero, social, indirizzo. Non mi dai più notizie da tempo“.

La Bengala racconta anni di tentativi, cure, comunità, ricadute e speranze tradite. Anni in cui ha provato in tutti i modi a sottrarre Diana alle persone sbagliate e al buio della dipendenza. “Ti ho portata dal Sert, poi in una comunità… Ho fatto tutto quello che potevo. Non mi hai ascoltata, ma io non ho mai smesso di crederci“.

Nel lungo messaggio, Nadia ripercorre gli anni felici, quando Diana era piccola, innocente, sorridente. Poi l’adolescenza, le cattive compagnie, l’inizio di una relazione tossica che, secondo la Bengala, avrebbe segnato l’inizio del declino. “Da quel momento non sei più stata la stessa. Io ti vedevo scivolare via… e non riuscivo a prenderti”.

La rinuncia più dolorosa di una madre

Nadia si rivolge alla figlia con parole semplici e devastanti. Parole che racchiudono tutta la paura di una madre che teme l’irreparabile. “Forse vuoi dimostrarmi che puoi farcela da sola, ma io sono angosciata e ti aspetto. Non mi escludere dalla tua vita“. Un passaggio della lettera, in particolare, ha scosso i lettori: “Mi hai anche rubato i soldi dal portafoglio, ma io non ho mai smesso di cercarti…”. Una confessione sincera, che mostra quanto la dipendenza possa trasformare i rapporti più sacri.

Il messaggio finale è un abbraccio incondizionato, una promessa che solo una madre può fare. “Se hai sbagliato, non m’importa. Io sono qui, per te. Non mi hai mai delusa per davvero. Torna da me, Diana. Mamma ti aspetta”. La lettera di Nadia Bengala non è solo uno sfogo personale: è una finestra sulle ombre delle dipendenze, una testimonianza di quanto possano distruggere famiglie e legami profondi, ma anche un messaggio di speranza.

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