Clizia Incorvaia spegne le polemiche!

Clizia Incorvaia

Gf Vip, Clizia Incorvaia torna a parlare: le dichiarazioni dell’ex concorrente del reality show di Alfonso Signorini sono subito virali!

CLIZIA INCORVAIA, LE PAROLE DELL’EX VIP- La Incorvaia, dopo i funerali di Eleonora Giorgi, ha rotto il silenzio, affermando: “In Sicilia, un tempo, le signore pagavano per i funerali per piangere. Più persone ostentavano il loro dolore, piangendo la morte del defunto, più significava che quella persona era stata onorata, rispettata e amata. Ancora oggi ci portiamo dietro questo retaggio culturale: se non mostri il tuo dolore, se non ti fai vedere devastato, sembra quasi che non te ne importi nulla, che non rispetti il defunto, che tu abbia già superato la cosa. Devi far vedere che soffri, che stai male, altrimenti la gente pensa che non te ne freghi niente. Quando è morto mio nonno Nino, ho iniziato ad avere attacchi di panico. Avevo 23 anni e non ho reagito bene, perché mia mamma era caduta in anoressia. Non mangiava più, non parlava più con noi, piangeva sempre. Sua sorella, mia zia Tania, invece, ha reagito in modo diverso: dopo quattro giorni è tornata a lavorare, è tornata a essere una mamma presente, mentre mia madre restava buttata sul divano, sopraffatta dal dolore”.

Le parole dell’ex vip

Infine, la Incorvaia, ha asserito: “Chi ha reagito nel modo giusto? Mia zia Tania o mia mamma? Io credo mia zia Tania, perché chi ci lascia e va in una vita eterna vorrebbe che noi stessimo bene, che ritornassimo a lavorare, a prenderci cura della nostra famiglia con amore e affetto, a essere uniti, a non trascurare i nostri figli e i nostri compagni. Ed è quello che sto cercando di fare: rimettermi in carreggiata, tornare a lavorare, essere una donna indipendente, perché il mio lavoro mi permette di crescere i miei figli. Per me è importante, sia mentalmente che economicamente. È importante dare ai miei figli, Nina e Gabriele, l’esempio di una donna libera e indipendente. Non sarò mai la mamma dell’anno, ma sarò una mamma che li ama. Voglio affrontare questo momento difficile in modo positivo, affinché loro non associno il dolore a un trauma. Voglio essere presente per loro, non abbandonare mio marito e la nostra coppia”.

Per concludere, Clizia, ha detto: “Molte persone, però, ancora non riescono a capire questo. Mi attaccano, restano legate a quel vecchio retaggio culturale dell’ostentazione del dolore. Pensano che, se non mostri il tuo strazio, se continui a lavorare e a vivere, allora significa che non hai sofferto abbastanza, che non hai amato abbastanza. Ma non è così. Mia madre non amava mio nonno più di quanto lo amasse mia zia Tania. Il dolore si vive in modi diversi, e non c’è un modo giusto o sbagliato per affrontarlo. Grazie”. Che ne pensate?

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