Francesca Manzini rompe il silenzio sulla sua lotta contro l’anoressia, condividendo il suo percorso di ricostruzione personale
In un’epoca in cui spesso si preferisce nascondere le fragilità dietro maschere perfette, Francesca Manzini ha scelto invece di mostrarsi per ciò che è: una donna che ha vissuto il dolore, lo ha affrontato e, pezzo dopo pezzo, ha ricostruito sé stessa. Ospite a La Volta Buona su Rai Uno, l’attrice e comica ha rotto il silenzio su una delle fasi più buie della sua vita, segnando un momento di rara verità nel panorama televisivo italiano.
Le dichiarazioni dell’attrice
Con voce spezzata e occhi lucidi, Manzini ha raccontato di aver sofferto di anoressia in giovane età, un disturbo alimentare nato da un trauma emotivo profondo: la separazione dei suoi genitori. “Era un lutto, almeno per me lo era”, ha confessato. Non si trattava di una perdita fisica, ma della frattura di quel nucleo familiare che per lei rappresentava sicurezza e stabilità. Quel dolore, quel vuoto, si è trasformato presto in una discesa silenziosa: un corpo che si rifiutava di nutrirsi, una mente che perdeva lucidità.
“Non c’era più nulla – ha detto – il nucleo familiare si stava sgretolando. Il trauma causò un dimagrimento. Grande stress; non bevevo e non mangiavo più“. Un racconto che non lascia spazio a interpretazioni, ma che colpisce per la sua schiettezza. Francesca ha vissuto sulla propria pelle la brutalità di anoressia e bulimia, arrivando a pesare 47 kg e vivendo attaccata a delle flebo.
Ma, come spesso accade nelle storie di rinascita, è stato proprio quel fondo toccato a segnare l’inizio della risalita. L’aiuto di medici e professionisti è stato fondamentale, ma la chiave, ha sottolineato Manzini, è scattata dentro di lei: “L’unico medico siamo noi, quando decidiamo di dire basta“. Nessuna magia, nessun miracolo: solo la lenta, faticosa, ma potente decisione di salvarsi.
Oggi Francesca appare in equilibrio, non solo nel corpo, ma anche nello spirito. Ha trovato un suo ritmo, lontano dalle diete alla moda, seguendo un regime che chiama “digiuno modificato”, cucito addosso al suo benessere personale. Una scelta consapevole, che non segue tendenze ma ascolta il proprio corpo e i suoi bisogni.
La sua testimonianza non pretende di insegnare nulla, e proprio per questo arriva dritta al cuore. È il racconto di una caduta e di una risalita, di un dolore trasformato in forza, di una donna che ha avuto il coraggio di guardarsi dentro, affrontare i suoi demoni e ritrovarsi.
Francesca Manzini ci ricorda che dietro ogni sorriso, ogni battuta, ogni apparente leggerezza, può nascondersi una battaglia invisibile. E che parlarne, senza vergogna, è il primo vero atto di guarigione.