Samuele Bersani, la diagnosi in fase iniziale

Samuele Bersani condivide la sua storia di lotta contro un tumore al polmone. Un messaggio potente sulla prevenzione e l’ascolto

In un momento di rara sincerità e coraggio, Samuele Bersani ha condiviso pubblicamente una parte delicata e profonda della sua vita: la diagnosi di un tumore al polmone, fortunatamente individuato in fase iniziale. Una confessione che arriva non attraverso i canali ufficiali della stampa, ma direttamente dal palco, in un dialogo autentico con il suo pubblico.

Non è stato necessario affrontare chemio o radioterapia,” ha raccontato il cantautore, “anche se mi sono dovuto far rimuovere un lobo, una scelta particolarmente difficile per chi, come me, vive intensamente il suo mestiere.”

La sua voce, per anni colonna sonora delle emozioni di molti, ha vacillato nel racconto, ma ha trovato forza in un messaggio centrale: l’importanza della prevenzione. Il cantante ha raccontato che i sintomi erano minimi, quasi trascurabili – un mal di schiena che si è rivelato poi essere solo colpa del materasso. Eppure qualcosa ha spinto Bersani a fare un controllo, complice l’esperienza di Luca, un amico e compagno di sigarette, che lo ha indotto a porsi delle domande, a “stare in ascolto delle stesse inquietudini”.

Determinante è stato il consiglio di un medico di fiducia, lo stesso che anni prima gli aveva già salvato la vita. Invece di un semplice esame ai raggi, ha suggerito una TAC. Nel giro di pochi giorni ha portato alla scoperta della malattia e all’intervento chirurgico.

Ma il colpo più forte è arrivato nel momento più intimo: la telefonata alla madre. Anche lei, proprio in quel periodo, aveva ricevuto una diagnosi simile. Due vite unite non solo da un legame familiare. Fortunatamente, ha concesso loro una seconda possibilità, grazie alla tempestività.

Bersani ha scelto di non divulgare immediatamente la notizia, tenendola riservata fino a quando non ha potuto parlarne con il suo pubblico, durante i concerti. Una scelta carica di significato: “Volevo raccontarlo a modo mio, per aiutare chi si trova ad affrontare una situazione simile o ha paura di un esame di prevenzione.

Il suo messaggio è chiaro e potente: non bisogna aspettare i sintomi e non bisogna avere paura dei controlli. La musica, in questo caso, si fa veicolo di speranza e consapevolezza. E la voce di Samuele, pur privata di un lobo polmonare, non ha perso forza, anzi: oggi canta anche per chi lotta, per chi teme, per chi spera.

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