Salvo Sottile torna in televisione e sorprende tutti con una confessione profonda

Salvo Sottile a Ciao Maschio il 15 novembre 2025

Salvo Sottile si apre su Ciao Maschio: rivelazioni personali su timidezza e mancanze che hanno influenzato la sua vita

Nella puntata di Ciao Maschio in onda sabato 15 novembre su Rai 1, il giornalista si è lasciato andare a un racconto personale che raramente aveva condiviso con il pubblico. Una storia fatta di timidezza, paure, solitudine e mancanze famigliari che hanno segnato la sua infanzia e costruito l’uomo che è oggi.

Le parole di Salvo Sottile

Salvo Sottile, ospite di Nunzia De Girolamo, ha voluto mostrare il lato più fragile della sua personalità. “Ero un bambino timido, introverso, con il terrore del contatto con gli altri. Quando arrivavano ospiti a casa, mi nascondevo dietro il divano“, ha raccontato.

Una fragilità nata anche da problemi fisici: “Sono nato di sette mesi, avevo tante allergie e una tosse che non mi faceva respirare bene“. Quel respiro corto non era solo una difficoltà medica, ma il simbolo di un’infanzia vissuta in apnea, sempre un passo indietro rispetto al mondo.

Il giornalista ha spiegato di essersi costruito negli anni una “corazza”, una protezione emotiva ancora oggi difficile da togliere: “Io sto bene da solo. Ho combattuto a lungo contro quella parte di me che tendeva a isolarsi”. A pesare sul suo percorso anche la figura paterna: “Mio padre faceva il giornalista di carta stampata e non c’era quasi mai“. Solo ora, guardando i suoi figli, Salvo rilegge quel vuoto con occhi diversi: “Ci sono gioie che avrei voluto vivere. Gli affetti non tornano indietro. Il lavoro è importante, ma vivere lo è di più“.

Tra i ricordi più preziosi c’è il nonno, la vera figura di riferimento della sua infanzia.”Fantasticavo con mio nonno, vedendo i treni frecciare“. Ogni mattina lo portava sul pontile di Cefalù per fargli respirare lo iodio, così da alleviare la sua tosse. Un gesto d’amore semplice, quotidiano, rimasto indelebile: “Se n’è andò via troppo presto, quando avevo tredici anni”.

Poi sulle bugie ha detto: “Le bugie sono come il profumo, servono a coprire qualcosa. Se esageri si sente…Diciamo che il mio non si è mai sentito“.

La confessione di Sottile ha emozionato il pubblico: un uomo spesso percepito come forte, diretto, incisivo, che ha scelto di mostrarsi vulnerabile. Un invito a ricordare che dietro ogni professionista, ogni volto noto, c’è una storia fatta di battaglie personali, mancanze, affetti e seconde possibilità.

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